La scheda
- Titolo originale:Christiane F. - Wir Kinder vom Bahnhof Zoo
- Paese: Germania Ovest
- Anno:1981
- Durata:124’
- Genere:Drammatico
- Regista:Uli Edel
- Soggetto:Kai Hermann (libro), Horst Reick (libro)
- Interpreti:Natja Brunckhorst: Christiane F., Thomas Haustein: Detlef, Jens Kuphal:Axel, Rainer Woelk: “Pollo” (accreditato come Rainer Wölk),Jan Georg Effler: Bernd, Christiane Reichelt: Babsi (Babette D.),Daniela Jaeger: Kessi, Kerstin Richter: Stella, David Bowie: Sé stesso, Eberhard Auriga: Vecchio eroinomane, Peggy Bussieck: Puppi, Lothar Chamski: Rolf, Uwe Diderich: Klaus, Ellen Esser: Madre di Kessi, Andreas Fuhrmann: Atze, Lutz Hemmerling: Bienenstich, Bernhard Janson: Milan, Kerstin Malessa: Tina, Catherine Schabeck: Linda, Stanislaus Solotar: Stottermaxe
Trama
Il film parla di una quattordicenne tossicodipendente di nome Christiane Vera Felscherinow, realmente esistita. Questa per emulazione di un ragazzo (Detlef), di cui si era follemente innamorata, comincia a drogarsi pesantemente di eroina. Christiane F. inizia a frequentare il gruppo di amici, poco coscienziosi, di Detlef e,insieme a loro, intraprende una vita “spericolata”: nottate fuori casa, droga, furti. Qui comincia la sua “nuova” vita. Nonostante il parere contrario del fidanzato, essa si inietta la prima dose di eroina, il giorno del suo quattordicesimo compleanno. La sua vita cambia radicalmente: tra un tentativo di purificazione e l’altro passa la sua esistenza alla ricerca di eroina. Disposta a tutto, pur di avere le sue dosi giornaliere, si prostituisce (come la maggior parte degli amici di Christiane F.) alla stazione di Berlino. Nonostante la sua disintossicazione (insieme all’amato), basta il ritorno alla stazione per farli ricadere, entrambi, nel tunnel dell’eroina e di tutto ciò che ne è connesso: prostituzione, crisi d’astinenza e disperazione.
Commento
L’argomento trattato, come già detto per il film "Trainspotting", non è facile da “analizzare”. Il film, nonostante la sua monotonia dovuta a continui ripensamenti dei protagonisti (della serie “smettiamo”, “no, mi serve l’ultima dose”) raggiunge la piena sufficienza. La crudezza delle immagini, ci sbatte davanti la realtà dei fatti, in quanto senza tener conto del fatto che è particolarmente datato, questo film pare ancora trattare argomenti attuali. La droga tra i giovani, pesante o leggera che sia, è pur sempre una delle piaghe della nostra società. I protagonisti, a dispetto della loro età, hanno ben interpretato la parte dei tossicodipendenti allucinati e sballati. La trama sembra quasi un documentario; parla sì della storia di questa bellissima ragazza che, precocemente si avvicina ad un mondo più grande di lei, per dire meglio, sbagliato, ma pone una tragica situazione: da esaminare e riflettere sulla situazione di disagio che spesso porta i giovani a “insaporirsi” la vita con sostanze velenose e pericolose. Apprezzabile ed efficace la scelta di mettere le facce di veri tossici berlinesi del tempo, quasi come aggiunge della veridicità alla trama già vera ed esistente di per sé.
Miglior scena
Guarda la scena!
La disintossicazione di Christiane F. e Detlef è senza dubbio la più significativa e notevole. Dopo che la madre capisce che la figlia si buca ( trova Christiane F. di fatti nel bagno in preda a una quasi overdose), la spinge a disintossicarsi insieme all’amato. Il supplizio dei due, chiusi in una stanza col solo aiuto di medicine “disintossicanti” e vino, è tangibile, quasi “palpabile”. La scena del conato di Christiane F. risulta essere nauseante, ma allo stesso espressiva e rilevante ai fini del racconto della trama. Sembra di vedere due reali tossicodipendenti purificarsi dalle schifezze che si sparano in vena, due persone realmente afflitte dal dolore psicofisico. Nota a favore per la recitazione dei due attori.
Valutazione FilmCiak